lunedì 22 giugno 2009

Artico: primavera in ritardo, 90% del suolo coperto di neve, gli uccelli migratori non riescono a riprodursi

13 giugno 2009. L'inverno rifiuta di andarsene dal Manitoba del nord e da gran parte dell'Artico orientale, si afferma in un articolo del Winnipeg Free Press. Ecco il contenuto:

Condizioni di prolungata copertura nevosa nella Baia di Hudson con ogni probabilità renderanno impossibile la riproduzione degli uccelli migratori e di molte altre forme di vita quest'anno. Secondo Environment Canada, la primavera del 2009 tarda ad arrivare nell'Artico orientale: l’11 di giugno 2009, il 100% della copertura nevosa ancora arrivava a sud fino alla Baia di James.
Le temperature di maggio nel Manitoba del nord sono state di quasi 4 gradi al di sotto delle medie di lungo periodo di +0.7 e, ai primi di giugno, le temperature sono rimaste ancora inferiori di circa 3 gradi rispetto alla media. Le immagini prodotte dal Servizio nazionale Oceanico del Canada e dall’Amministrazione Nazionale Atmosferica confermano che neve e ghiaccio imbiancavano tutto il Manitoba settentrionale, parte dell’Ontario del nord e praticamente tutta la zona orientale dell’Artico alla data del 12 giugno 2009. Controlli aerei da parte di mezzi degli Stati Uniti confermano che nell’Artico orientale non c’è ancora nessun segno della primavera. Cumuli di neve alti sei piedi (circa 180cm) bloccano le strade della zona di Churchill. Una spessa coltre di neve, alta in media 3-4 piedi (90-120cm) copre il 90% della taiga del Manitoba del nord. I ricercatori confermano che il ritardo della primavera nel 2009 sta condannando gli uccelli al fallimento della stagione riproduttiva. Anche la vegetazione sta subendo un forte impatto dovuto al ritardo della primavera, con i germogli che si sono visti con un ritardo di 3 settimane. Come conseguenza anche gli animali erbivori stanno ritardando la riproduzione.
Ho vissuto a Churchill fin dagli anni ’50 del secolo scorso e questa è la primavera più in ritardo che io abbia mai visto” ha detto il residente Pat Penwarden “Solo la primavera del 1962 era quasi così fredda
I birdwatchers che normalmente affollano il Manitoba del nord ogni mese di giugno per osservare gli uccelli e l’altra fauna hanno disdetto le prenotazioni in massa, e questo a causa delle condizioni del manto nevoso.
E’ come un paesaggio invernale”, ha detto Ruth Baker, un turista del Michigan che ha trascorso dal 9 a l 12 giugno 2009 a Churchill “Non potevo credere alla quantità di neve, proprio cumuli come colline
Secondo I ricercatori della Cornell University, attualmente a Churchill la rirproduzione dei limicoli è già in ritardo di 3 settimane, e non è neppure iniziata.
Il primo nido di Oca canadese è stato trovato il 7 di giugno, vale a dire un mese in ritardo rispetto alla norma, e probabilemente non ci sarà abbastanza tempo per permettere ai pulcini di maturare prima della migrazione autunnale verso i luoghi caldi. Le Oche del Canada sono le prime a riprodursi nel nord Manitoba. Molte specie di uccelli hanno bisogno di almeno 100 giorni per nidificare, covare le uova ed allevare la prole in modo adeguato in vista della migrazione autunnale.
Secondo Robert Rockwell dell’Università di New York, che studia le oche, se queste non iniziano a covare le uova prima dell’11 giugno non c’è nessuna speranza che riescano a produrre giovani forti abbastanza per affrontare la dura migrazione autunnale verso sud.
Studi effettuati da Hugh Boyd, scienziato emerito del Canadian Wildlife Service, affermano che “normali” ritardi nelle primavere artiche riducono la produzione degli uccelli acquatici del 90%, ma questo forte ritardo minaccia di essere ancora più dannoso.

Robert Alison, 13 giugno 2009
http://www.winnipegfreepress.com/opinion/westview/big-chill-in-churchill-47992231.html

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