mercoledì 23 luglio 2008

The Beatles, il rock e l’avvento della droga. Parte II°

Gli anni ’60 erano dominati, dal punto di vista filosofico, dalla coda del materialismo meccanicistico. La visione prevalente era che la vita fosse senza significato, l’universo un guscio vuoto – e che anche sesso, droga e rock’n roll erano solo evasioni temporanee da un’inutile e orrenda vacuità, piuttosto che un percorso verso una visione alternativa. Erano tempi di di risveglio spirituale e di grandi aspettative circa la diffusione della giustizia sociale che avrebbe redento il mondo. I primi anni del decennio vengono segnati dall’ assassinio di John Fitzgerald Kennedy, avvenuto a Dallas il 22 novembre 1963 (lo stesso giorno moriva Aldoux Huxley, profeta dell’LSD). Dice Jim Keith nel suo libro: “Mind Control World Control" (1997) : “L’assassinio di Kennedy è stato effettuato dall’intelligence inglese, cioè un colpo da Tavistock Institute, la cui ragione era di scioccare il conscio statunitense in uno stato quasi-comatoso, per poterlo riprogrammare. Questo era un modus operandi standard del Tavistock Institute”. Quindi serviva alla CIA un evento per distogliere l’America dal ricordo dell’assassinio di John F. Kennedy offrendo ai giovani droga gratuita e nuovi tipi di musica. I primi concerti dei Beatles in America ebbero luogo pochi mesi dopo. Secondo John Coleman (Conspirators’ Hierarchy: The Story of the Committee of 300. America West Publishers, 1992), da cui sono tratte in gran parte le note seguenti, l’avvento dei Beatles è stato un esempio di condizionamento sociale attuato per far accettare i cambiamenti, anche quando questi erano considerati dalla maggior parte delle persone come dannosi. I Beatles furono portati negli USA come parte di un esperimento sociale che avrebbe coinvolto gran parte della popolazione col lavaggio del cervello. Quando l' Istituto Tavistock per le Relazioni Umane di Londra fece arrivare i Beatles in America nessuno poteva immaginare il disastro culturale che sarebbe seguito. I Beatles erano parte integrante della "Cospirazione dell'Acquario", un organismo che era stato creato a seguito del progetto "Cambiare l'immagine dell'uomo", diretto da Willis Harmon dell'Istituto di Ricerca Stanford. Il rapporto, di 319 pagine fu redatto da vari scienziati sotto la supervisione del Tavistock e di 23 controllori fra cui Ervin Laszlo del Club di Roma, intimo amico di Aurelio Peccei. Tra l'altro, molte delle 3.000 pagine di "raccomandazioni" fornite all'amministrazione Reagan nel 1981 erano basate su questo rapporto. John Coleman, che riuscì ad avere una copia del rapporto, afferma che non aveva mai visto niente di simile. Questo programma, secondo Coleman, ha profondamente cambiato lo stile di vita americano. Il fenomeno dei Beatles non fu una ribellione spontanea giovanile contro il vecchio sistema sociale. Invece fu un complotto accuratamente messo a punto per introdurre, ad opera di un gruppo cospirativo che restava avvolto nell'ombra, un elemento altamente distruttivo e disgregativo all'interno di una grossa fetta di popolazione destinata ad essere oggetto di cambiamenti contro la propria volontà. In questo modo i giovani si riconoscevano in gruppi e si separavano da altre parti di società che rifiutavano di usare un determinato insieme di nuove parole. Questi giovani furono persuasi dall'ingegneria sociale e dal condizionamento a credere ai Beatles come al loro gruppo musicale preferito. Una frase che andava per la maggiore era "con un piccolo aiuto da parte degli amici", dove gli amici erano le droghe. Comunque, niente avrebbe però potuto diffondersi senza la collaborazione dei media, soprattutto sotto la spervisione di Ed Sullivan. Sullivan fu mandato in Inghilterra per conoscere i Beatles, la prima delle band rock messe a punto dall’Istituto Tavistock. Quindi Sullivan tornò in America per preparare la strategia di attacco. I Beatles apparvero perciò per ben tre volte nello show televisivo di Ed Sulivan, raggiungento oltre 75 milioni di telespettatori. Subito le vendite dei dischi dei Beatles schizzarono in alto e fu creata un’enorme aspettativa. Nel corso del 1964 la Beatlemania contagiò milioni di adolescenti americani che si precipitarono ai concerti.
Nessuno avrebbe prestato molta attenzione alla ciurma multicolore di Liverpool ed al suo sistema musicale basato sui 12 toni se non vi fosse stata un'abbondanza di esposizione sui media. Il sistema dei 12 toni, ripetitivo e pesante, preso dai culti di Dioniso e di Baal da Theodor Adorno e reso moderno dai 4 amici della Regina Elisabetta. Il Tavistock ed il suo Istituto Stanford crearono tutta una serie di parole e frasi provocatorie che furono introdotte in America insieme ai Beatles e che divennero di uso comune fra i fans dei concerti, come rock, teenager, cool e pop music. Questo linguaggio era parte integrante del nuovo stile di vita che comprendeva mode passeggere nell'abbigliamento e particolari tagli di capelli. Tutto questo causò, come previsto e pianificato, l'opposizione delle vecchie generazioni: così si otteneva la frammentazione della società.La seconda fase del progetto che seguiva l'avvento dei Beatles creò la "beat generation", ed apparvero dal nulla del cilindro del Tavistock i beatnik, gli hippies ed i figli dei fiori. Divenne popolare vestire pantaloni sdruciti e portare capelli lunghi e non lavati. Lo scopo era quello di separare la "beat generation" dal resto dell'America. Milioni di ragazzi in tutto il mondo furono indotti a seguire lo stile di vita beat, intraprendendo una rivoluzione radicale senza nemmeno rendersene conto. Con il continuo affluire di nuove band rock dall'Inghilterra, nel corso degli anni ’60 e ‘70 i concerti divennero comuni nel calendario della gioventù americana. In tandem con questi concerti, crebbe in proporzione fa i giovani l'uso di droga. La diabolica confusione delle grevi e discordanti note della musica beat inebetiva le menti dei giovani così che si facevano facilmente persuadere a provare nuove droghe con la giustificazione che "tutti lo fanno". La "nuova cultura" riceveva la massima copertura dai media sciacalli, è questo non costò ai cospiratori un solo centesimo. Qui John Coleman si giustifica sull'uso di qualche parola forte, data le sue avversione, rabbia e risentimento verso i propagatori della droga. Secondo Coleman, uno dei peggiori spacciatopri di droga che abbiano calcato le strade d'America fu Allen Ginsberg. Ginsberg diffuse l'LSD attraverso annunci che non gli costarono nulla, mentre sotto normali circostanze sarebbero costati milioni di dollari in pubblicità televisive. Questi annunci gratuiti verso l'uso di droghe, e LSD in particolare, raggiunsero il picco alla fine degli anni '60, grazie alla cooperazione dei media. L'effetto della pubblicità massiccia in favore della droga organizzata da Allen Ginsberg fu devastante: il pubblico d'America andò soggetto a shock culturali uno dopo l'altro. Il ruolo designato di Ginsberg aveva ben poco a che fare con la poesia: la sua principale funzione era di spingere la nuova subcultura e forzarne l'accettazione da parte della vasta popolazione giovanile che era stata presa di mira. Ginsberg si fece assistere da Norman Mailer, uno scrittore di genere che aveva dei trascorsi in una clinica per malati mentali. Mailer era il favorito degli attori Hollywoodiani di sinistra ed in questo modo otteneva spazio alla TV per Ginsberg. Naturalmente Mailer doveva avere un pretesto, non poteva certo esporre apertamente la vera natura degli intenti di Ginsberg. Così la scusa era quella di parlare di poesia e letteratura alla TV. Questo metodo di pubblicità senza costo fu adottato da tutti i promotori di concerti rock, ed in questo modo il consumo di droga schizzò alle stelle fra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70. Alla TV Ginsberg decantava le doti dell'LSD e della marjuana, sotto la forma di nuove idee e nuova cultura che si stavano sviluppando nel mondo dell'arte e della musica. Si parlò così di Ginsberg su tutti i più importanti giornali e rotocalchi americani. Pubblicià gratuita all'LSD spacciata per "arte" e "cultura". Con la copertura del New York Times e del Washington Post, controllati dal Comitato dei 300, Ginsberg ebbe gioco facile a propagandare un nuovo stile decadente di vita e di edonismo a base di stupefacenti. La United Press inoltre diffuse via telex un articolo di 5 pagine sul New York Times di Kenny Love, un amico di Ginsberg, a centinaia di giornali locali in America, facendo perciò di Ginsberg una "persona rispettabile". Una campagna di così larga diffusione sarebbe costata oggi almeno 15 milioni di dollari, mentre non costò nulla.

Dai Beatles ai Rolling Stones ai Doors

John Coleman nel suo libro inserisce l'"invenzione" della musica rock fra le tappe della realizzazione del Nuovo Ordine Mondiale da parte del Comitato dei 300. Il loro piano mirava a introdurre nuovi culti e continuare a tenere in auge quelli affermatisi, fra i quali i "gangster della musica rock" come i "luridi" e "degenerati" Rolling Stones, fra i favoriti dalla Nobiltà Nera Europea, e tutta la serie delle band artificiosamente create e lanciate dall'Istituto Tavistock di Londra, a cominciare dai Beatles.
I Rolling Stones sono state una tra le più importanti band rock, quel genere musicale che venne fabbricato spacciandolo per l'evoluzione del rock & roll anni '50, rivisitato da loro in chiave più dura con ritmi lascivi e canto aggressivo, il tutto condito da penetranti dosi di sesso e dalla celebrazione delle droghe pesanti. Per il loro essere trasgressivi furono chiamati i "brutti, sporchi e cattivi" e contrapposti ai più rassicuranti Beatles, anche se tale contrapposizione fu creata spesso dagli stessi Rolling Stones che si comportavano in modo volutamente antitetico rispetto ai Beatles, creando così un modello alternativo ad uso e consumo della stampa musicale.Circa i Doors, Coleman non ne parla, ma cita spesso Aldous Huxley come organico all'elite mondiale. Nel 1954 Aldous Huxley scrisse il libro "Le porte delle percezione", in cui racconta le sue esperienze mentre assumeva mescalina, una droga allucinogena. Il titolo deriva da "Il matrimonio fra Paradiso e Inferno" di William Blake, dove si legge: "Se le porte della percezione fossero rese trasparenti, tutte le cose apparirebbero all'uomo così come sono, cioè infinite". A sua volta il titolo del libro di Huxley ispirò Jim Morrison circa il nome del suo complesso, "The Doors" (Le porte), formatosi nel 1965. Morrison morì nel 1971 per overdose.

Il lato satanico del Rock

Il rock satanico è riconducibile ad Aleister Crowley, da molti ritenuto il maggiore occultista del ventesimo secolo. Egli, tra l’altro, fu tra i primi promotori occidentali del Buddismo, dello Yoga, e della Wicca, scrisse un programma su come sedurre efficacemente i giovani e renderli ricettivi alle influenze diaboliche:
1. Tramite la musica basata su un ritmo forte e ripetitivo;
2. Tramite le droghe;
3. Tramite la proclamazione del sesso libero.
Il mondo del rock adottò le sue dottrine e ne subì spesso l'influenza. Tra i seguaci di Crowley figurano molti cantanti famosi. Sulla copertina di uno dei dischi dei Beatles, "Sg. Pepper's Lonely Heart's club band", ad esempio, sono ritratte delle persone che Ringo Starr definì "coloro che amiamo e ammiriamo" e che Paul McCartney definì "i nostri eroi", fra i quali, appunto, compariva Aleister Crowley. Non solo, i primi versi della canzone che da il titolo all’album, che risale al 1967, recitano. “It Was Twenty Years Ago Today”(traduzione: Sono vent'anni oggi). Si tratta della commemorazione di Alesteir Crowley, morto esattamente 20 anni prima. Potete vedere il video della canzone qui. Un altro riferimento satanico dei Beatles è la canzone Sexy Sadie (1968) contenuta nell’Album Bianco (White Album). Sadie era il nomignolo di Susan Atkins, della Family di Charles Manson. In questo sito si accusano i Beatles, attraverso il White Album, di aver istigato Charles Manson, loro fan dichiarato, al massacro di Cielo Drive del 9 agosto 1969.
Il chitarrista Jimmy Page, leader dei Led Zeppelin, arrivò a comprare la casa dove Crowley eseguiva riti e sacrifici. Durante i concerti, senza che i fan lo sapessero, ripeteva alcuni dei rituali di Crowley. Persino sul vinile di uno degli album del gruppo, figura il credo di Crowley. Ad esempio, ascoltando al contrario la canzone dei Led Zeppelin Stairway to Heaven si otterrà una voce che dice: "Ecco il mio dolce Satana, la cui piccola via non mi renderà triste, e della quale il potere é Satana. Egli darà il progresso, dandoti il sei, sei, sei" (numero biblico dell'Anticristo). Questo tipo di tecnica si può ricondurre all'antica tradizione dei satanisti di recitare preghiere cattoliche al contrario, durante le "messe nere", per dissacrarle e rivolgerle al diavolo.
Jim Morrison, leader dei Doors, era profondamente coinvolto nell'occulto. Bevve sangue in diverse occasioni, come ad esempio al suo matrimonio, celebrato secondo il rito pagano Wicca. Invogliava a far uso di allucinogeni e a praticare il culto delle tenebre: "L'Oscurità, il Male, il Selvaggio sono per noi territori da sondare, da percorrere cavalcando il Serpente... Il mio è anche un invito rivolto ai poteri oscuri, alle forze del Male, perché escano allo scoperto". Anche sulla copertina di uno degli album dei Doors appare un busto di Aleister Crowley, attorno cui è raccolta la band. Morrison disse che Satana, di cui aveva avuto un'apparizione, era la fonte della sua musica. Dichiarazioni simili furono fatte in prima persona da Meat Loaf e da Freddy Mercury, leader dei Queen, anche se quest’ultimo, in un secondo tempo disse ai giornalisti che le sue canzoni non contenevano messaggi nascosti.

Nella foto: Brian Epstein, Ed Sullivan e tre dei Beatles (John Lennon, Ringo Starr e Paul McCartney). E’ accertato che Epstein si occupava anche della “claque”, soprattutto di convocare torme di ragazze urlanti a pagamento.

3 commenti:

Crollo Nervoso ha detto...

Interessante quanto hai scritto. Sono a conoscenza di molti particolari musicali e fantasiosi (se vogliamo leggendari) sui Beatles ma ero totalmente all'oscuro di questa vicenda.
Riguardo a Huxley e Crowley ho letto un articolo a riguardo dal titolo "Serial Killer in provetta" nel libro "Complotti - vecchi e nuovi" di Maurizio Blondet. Fammi sapere se magari sei interessato.

Jean Lafitte ha detto...

articolo per larghi tratti delirante e pieno di anacronismi. tuttavia qualche fondo di verità c'è. i beatles non erano satanisti quanto , molto più semplicemente, massoni.

http://www.youtube.com/watch?v=yervVjnlivM

http://www.youtube.com/watch?v=yervVjnlivM

http://www.sentireascoltare.com/CriticaMusicale/ClassicAlbums/speciali/beatles/beatles-front.jpg

http://www.youtube.com/watch?v=tO5RJVkaC0M

http://www.jojoplace.org/Shoebox/Martin.jpg (stemma araldico di George Martin)

Unknown ha detto...

Roba che neanche nelle puntate più paranoiche di X-Files.
Non mi metto a obiettare punto per punto, ma faccio solo tre osservazioni.
La prima: queste accuse alla musica "non classica" (dal blues, definito la "musica del diavolo", al rock'n roll degli anni Cinquanta, dal soul al jazz) partono da ben prima del 1963 e dall'avvento di Beatles e Rolling Stones.
La seconda: a partire dagli anni Cinquanta arriva sul mercato una nuovissima fascia di consumatori (i teen-agers) e uno dei motivi del boom rock è proprio questo, la disponibilità di denaro nelle loro tasche.
La terza: come quasi tutte le volte che leggo (e ne ho letti!) articoli o libri contro il rock, si parla sempre e solo di Beatles Rolling Zeppelin Queen Doors Black Sabbath e poco altro. Mescolando a loro cose che non c'entrano nulla di nulla. Un esempio: in un saggio cattolico (non ricordo il titolo e ce l'ho a casa di mio padre) si elencavano canzoni inneggianti alla droga e in particolare all'eroina. Tra esse era citata THE NEDDLE AND DAMAGE DONE di Neil Young. Basta leggere il testo con occhi non foderati di fanatismo per vedere benissimo che la canzone è una durissima e tristissima canzone CONTRO la droga (gli ultimi versi sono: "ogni drogato è un sole che si spegne").
http://lucianoidefix.typepad.com/