Procediamo quindi ad analizzare la carriera dei Beatles ed i loro contatti col mondo delle droghe, prima attraverso fonti calssiche, cioè “ortodosse” e poi citando ampiamente un autore “eterodosso”, John Coleman.
Agli albori, nel 1960, durante i concerti ad Amburgo, i Beatles facevano uso del Preludin, pillole dimagranti a base di amfetamina vendute liberamente, ma che erano anche una droga che serviva per rimanere svegli e poter suonare per molte ore di seguito. A Paul McCartney ne bastava una compressa, ma John Lennon ne prendeva almeno 4 o 5, mandandole giù con l’alcol (fonti: Anthology 1995-1996; The Beatles - A Diary. Barry Miles, 1998. pp 66-67; The Beatles. R. Caselli e M.Iossa, 2003)
La foto che segue fu scattata, secondo Dieter Radke che lavorava allo Star Club di Amburgo, nella primavera del 1962 da Manfred Weisslender, al quale fu ordinato da Brian Epstein, agente dei Beatles, di non venderla a nessun giornale. Egli mantenne la sua parola per 15 anni e la foto fu resa nota solo nel 1975. Secondo Radke se la foto fosse stata pubblicata a suo tempo, la carriera dei Beatles sarebbe stata stroncata. Il tubetto di Preludin è tenuto in mano dal batterista Pete Best, che in seguito fu sostituitao da Ringo Starr.
Quando i Beatles arrivarono in America nel 1964, il giornalista Al Aronowitz che sriveva per il New York Post chiese a Bob Dylan di incontrare i quattro ragazzi di Liverpool al Delmonico Hotel. Quando i Beatles gli offrirono Drynamils e Preludin, Dylan rispose proponendo marijuana. Dylan ne preparò e la offrì a John Lennon il quale la passò a Ringo Starr definendolo “il mio assaggiatore ufficiale”. Ringo andò in una stanza a parte e ne tornò esibendo un largo sorriso. “Vedo il soffitto scendere su di me” Così gli altri tre Beatles e Brian Epstein fumarono la marijuana. (Fonte: The Beatles - The Biography. Bob Spitz, Little, Brown and Company, 2005.
Nel 1965 i Beatles iniziarono ad usare anche l’LSD, che ispirò direttamente il testo e le suggestioni psichedeliche di molti brani. Il nome del dentista londinese che introdusse i Beatles all’uso dell’LDS è stato rivelato solo di recente nel libro “The Fab Four: the gospel accordino the Beatles” di Steve Turner (2006).
Il suo nome era John Riley e mise l’LSD nel loro caffè una volta che erano a pranzo con lui. Il libro spiega come le droghe ebbero un effetto fondamentale sulla band.
Praticamente tutto l’album del 1966, Revolver, ha a che vedere con la droga: marijuana e LSD assumono un ruolo determinante per approcciare nuove idee. L’album rappresenta inoltre un allineamento alle stravaganze del movimento hippy.
La canzone dei Beatles Lucy in the Sky with Diamonds venne accusata di voler trasmettere, con le iniziali del suo titolo, un messaggio di incitamento all'uso dell’LSD. Dopo averlo negato per decenni, finalmente Paul Mc Cartney nel 2004 ha ammesso, durante una intervista pubblicata sulla rivista Uncut, che “Lucy in the Sky with Diamonds” nel titolo e nel testo cela in effetti riferimenti all’LSD. Lo stesso Paul Mc Carney ha spiegato che la canzone Got to Get You Into My Life è collegata alla marjiuana, anche se molti a suo tempo non se ne erano accorti.
John Lennon ha ammesso di aver fatto uso di droghe e oltre 100 “viaggi” con l’LSD. Inoltre ha più volte ammesso che molte sue canzoni erano collegate alla droga, fra cui Happiness is a Warm Gun, Tomorrow Never Knows e Cold Turkey. Quest’ultima fu scritta da John Lennon, incisa dalla Plastic Ono Band e distribuita come 45 giri nel 1969. Secondo Peter Brown nel suo libro The Love You Make, la canzone fu scritta durante un’”esplosione creativa” che John ebbe sotto l’influsso dell’eroina
Durante gli ultimi giorni di agosto 1967 il 32enne manager dei Beatles Brian Epstein perse la vita a causa di un letale cocktail di droghe. Dopo la sua morte, praticamente la band collassò.
Segue un elenco di video. Nel primo, John Lennon descrive il suo primo viaggio con l’LSD. Nel secondo si può ascoltare What’s the New Mary Jane, canzone scritta da John Lennon e registrata dai Beatles nel 1968 per l’album “White” ma poi non vi è stata inserita. Mary Jane” è termine colloquiale per marijuana. Nel terzo si vede un’intervista a Paul McCartney sull’LSD.
Infine una curiosità italiana: dagli anni ’60 esiste una band a Parma che si costituì in onore dei Beatles: gli LSD.
La canzone Yellow Submarine
Le canzoni dei Beatles spesso nascondo significati simbolici, e questa più di ogni altra. Sembra semplice ma in realtà è la più complessa e ricca di significati nascosti fra le canzoni dei Beatles. Fu pubblicata dai Beatles (accreditata a Lennon/McCartney, ma scritta solo da McCartney) prima nel loro settimo album Revolver e poi come singolo "Doppio Lato A" assieme ad Eleanor Rigby il 5 Agosto 1966. E' anche il titolo della colonna principale di quello che poi diventerà il loro omonimo film d'animazione nel 1968. Paul McCartney l’ha ammesso almeno due volte che Yellow Submarine fu influenzata da quello che talvolta Ringo diceva quando Paul, John e Ringo assumevano insieme LSD. La prima volta fu quando gli fu chiesto circa i significati nascosti della canzone, negli anni ’70, e la seconda volta nella Anthology (1995-1996).
Ecco una interpretazione plausibile dei versi:
si tratta di Bob Dylan che mostrò il mondo della droga ai Beatles
che ci ha raccontato le sue esperienze con la droga
Questo verso è si riferisce all’assunzione dell’LSD finchè non si è “in viaggio”
Tutti prendiamo l’LSD
Questo verso parla di assunzione collettiva di droga. Il riferimento “amici” ha un doppio significato in quanto con questo termine si designano comunemente le sostanze stupefacenti.
un cielo azzurro e un mare verde
nel nostro sottomarino giallo”
Questi ultimi versi si riferiscono agli effetti allucinogeni dell’LSD.
Inoltre Sottomarino Giallo è un termine usuale per marijuana, ed è stata a volte associata anche alla mescalina. Inoltre nel Greenwich Village chiamavano ‘yellow submarine’ le capsule gialle di Nembutal (Fenobarbital; vedi foto sotto). In spagnolo “fare un sottomarino” significa fumare marijuana in un ambiente chiuso.
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