martedì 19 agosto 2008

Noam Chomsky ed i fatti dell'11 settembre


Prima parte di
Noam Chomsky, una pedina importante del Nuovo ordine Mondiale
di Daniel L. Abrahamson
Traduzione a cura di Luogocomune.net



Noam Chomsky viene spesso considerato il più grande intellettuale critico americano, un eroico dispensatore di verità, impegnato nella dura lotta contro la propaganda mediatica, la politica estera criminale degli USA e le malefatte delle multinazionali avide di profitti. Egli gode di quello che potremmo definire un vero e proprio culto della personalità, alimentato da milioni di studenti di sinistra, di giornalisti e di attivisti sparsi per tutto il mondo, che incensano i suoi difficili testi come fossero oro colato. Per loro, Chomsky è come un idolo, una specie di gran sacerdote che non può essere messo in discussione. Ma, considerando con occhio più attento le interviste e gli scritti di Chomsky, emerge un quadro assai diverso. I suoi libri, elogiati con tanto clamore presso gli ambienti di sinistra, si rivelano un'opera calcolata di disinformazione tesa a sviare e a confondere i militanti più onesti. Fin dagli anni Sessanta, Chomsky ha agito per il sistema come il più importante "gatekeeper" ["guardiano del potere", vedi l'ottima descrizione dei gatekeepers nel blog d Antonella Randazzo, NdR] della sinistra, sfruttando il proprio prestigio per occultare i grandi crimini dell'élite globale. La sua formula è rimasta costante negli anni: incolpare sempre "l'America" e le "multinazionali", lasciando nell'ombra la vera classe dominante che manovra i fili di nascosto, e che utilizza gli USA come un ariete di sfondamento. E dopo aver addebitato all'imperialismo americano tutti i mali di questa terra, Chomsky offre la soluzione: un governo mondiale sotto le Nazioni Unite. Nel libro The Conspirator's Hierarchy, John Coleman ha indicato in Chomsky un agente coperto della CIA, attivo nell'indebolire e sabotare i gruppi di protesta sociale. Le affermazioni di Coleman sono definitivamente confermate da un'analisi imparziale del ruolo di Chomsky come cane da guardia della sinistra. Dopo l'11 settembre, egli ha sempre rifiutato con ostinazione di discuterne l’evidente complicità governativa e il fatto che esisteva una conoscenza preventiva dei fatti. Come se non bastasse, egli sostiene anche che il CFR (Consiglio per le Relazioni Estere), il Gruppo Bilderberg e la Comissione Trilaterale sono organizzazioni "senza importanza". Quando critica la povertà, non cita mai la Federal Reserve e non parla del suo ruolo nella manipolazione del ciclo del debito. Allo stesso modo, egli sostiene che la CIA non sia mai stata un'organizzazione deviata, ma è solo un innocente capro espiatorio; che J. F. Kennedy sia stato ucciso da un assassino solitario di nome Lee Harvey Oswald; che gli evidenti brogli elettorali nel corso delle presidenziali del 2004 non si siano mai verificati; e che il prossimo picco del petrolio sia un fatto reale e tutto sommato positivo per l'umanità. Appoggia la causa del controllo demografico, il controllo delle armi, il rafforzamento dell' U.N.E.S.C.O. e la fine della sovranità nazionale a favore di un governo mondiale unico, retto dalle Nazioni Unite; in altre parole, Chomasky appoggia gli obiettivi più importanti del Nuovo Ordine Mondiale. Il ruolo di Chomsky nella propaganda può essere considerato molto simile a quello rivestito da Karl Marx: proporre una falsa ideologia della liberazione, che appoggia in realtà le soluzioni auspicate dalle élite. Marx ha stigmatizzato le disuguaglianze e la brutalità del capitalismo, per poi richiedere, con l'abolizione della proprietà privata e della religione, un'unica banca, un unico esercito e un unico governo mondiali; in altre parole, quelli che conosciamo come gli obiettivi più importanti del Nuovo Ordine Mondiale. Decine di milioni di militanti di sinistra in tutto il mondo rimangono ancora prigionieri di questa impostura, non riuscendo a capire le strutture intrinsecamente autocratiche e autoritarie del marxismo-leninismo o della sua nuova incarnazione chomskyana. Le élite globalizzatrici, con i loro "esperti sociali" del Tavistock Institute di Londra, sanno perfettamente che la gente comincerà prima o poi a porsi domande sulle iniquità del sistema economico attuale. Per esempio, perché la ricchezza è distribuita in modo così diseguale tra le classi sociali e i vari paesi? Perché gli abitanti del Terzo mondo muoiono di malattie e di carestie che si potrebbero facilmente prevenire? Perché il governo degli Stati Uniti sostiene e pianifica una politica estera così sanguinaria? Perché l'America è stata attaccata l'11 settembre? In altre parole, perché il mondo si trova invischiato in una simile violenza? Chi sta dietro a tutta questa sofferenza? E, soprattutto, quali sono le soluzioni che potrebbero alleviare la povertà e la distruzioni che affliggono la popolazione mondiale? Allora fate scendere in campo Noam Chomsky, ovvero l'opposizione sotto controllo, per farlo giocare nel ruolo di agente che devia dalla vera linea critica. Egli discute solo una minima parte della vera manipolazione praticata dalle élite, per poi immediatamente spingere i suoi seguaci verso soluzioni senza sbocco, nella retorica più alienante. L'etichetta di eroe di Chomsky è ulteriormente amplificata da certe pubblicazioni di sinistra funzionali al sistema, che ricevono cospicui finanziamenti da enti che sono in prima linea nella promozione della globalizzazione, come la Rockefeller Foundation, la Ford Foundation, la Carnegie Endowment e la MacArthur Foundation. Se Noam Chomsky è il primo tra i cani da guardia, egli lavora nell’ambito di una rete di altri agenti globalizzatori a disposizione del sistema, come Amy Goodman, i quali fanno del loro meglio per apparire dei radicali, mentre evitano gli argomenti fondamentali e portano deliberatamente la sinistra verso l'estinzione. L'analisi che segue mostrerà come Chomsky sia in realtà un agente coperto del Nuovo Ordine Mondiale, un maestro della "propaganda nera", le cui vere motivazioni diverranno chiare attraverso un esame imparziale.

Fatti dell’11 settembre (Demolizione delle Torri Gemelle)

Noam Chomsky ha agito come principale gatekeeper della sinistra nel periodo immediatamente successivo ai fatti criminali dell'11 settembre, attaccando il movimento per la verità sull'11 settembre e sostenendo che qualunque ipotesi di un coinvolgimento del governo fosse falsa. Il "radicale" Chomsky prende una posizione così assolutista, da far sembrare a confronto il resoconto della commissione appositamente creata per insabbiare l'11 settembre uno studio onesto. Egli rifiuta pervicacemente di prendere in considerazione anche solo una delle moltissime prove che dimostrano la conoscenza preventiva del governo, nonché il suo coinvolgimento nei fatti criminali, pretendendo che ciò significherebbe distruggere i movimenti mondiali antagonisti: "Se la sinistra spreca il suo tempo su questo, secondo me è la fine della sinistra: il sistema dominante ne sarebbe senz'altro contentissimo. Ma è molto più probabile che non troveranno niente di significativo. E se mai si troverà qualcosa che faccia condannare a morte tutta Washington – cosa riguardo alla quale ho forti dubbi –, non è per niente sicuro che la sinistra ne emergerà vincitrice." In altre parole, Chomsky sta dicendo ai suoi seguaci di ignorare le prove perché, secondo lui, non ci sono proprio. Comunque, anche se queste apparissero schiaccianti, i militanti più saggi dovrebbero comunque ignorarle, perché sarebbe "la fine della sinistra". Ma il ruolo di Chomsky come cane da guardia dell'11 settembre si spinge addirittura più in là, dal momento che egli nega ogni singola prova. Basti vedere questi esempi:

1) Come sanno i ricercatori più affidabili sull'11 settembre, dei presunti 19 dirottatori, 7 sono oggi ancora vivi, il che dimostra che la versione ufficiale è una menzogna. Molti degli altri 12, invece, erano stati addestrati presso basi dell'aeronautica americana e presso la Huffman Aviation, legata alla CIA. Inoltre, molti di questi presunti "fanatici religiosi" si comportavano piuttosto come agenti corrotti a contratto dei servizi segreti, visto che, giravano per i locali a luci rosse esibendo mucchi di denaro, bevevano, sniffavano cocaina, fumavano marijuana, frequentavano spogliarelliste e avevano strani incontri nei giri della droga della ricca Florida. Uomini come Mohammed Atta rispondono alla perfezione al ruolo di agente coperto della CIA impegnato come trafficante di droga: addestrato nelle basi dell'aeronautica americana, capace di parlare parecchie lingue, bravo a eludere le norme del Servizio Immigrazione, a contatto con spacciatori di droga e finanziato con trasferimenti bancari dai servizi segreti pakistani, legati alla CIA. Non c'è nessuna prova fotografica dei presunti dirottatori che salgono a bordo degli aerei (l'immagine dei controlli della security dell'aeroporto non è una prova). Inoltre, la lista delle autopsie del volo 77, che avrebbe colpito il Pentagono, non conteneva nessun nome dei presunti dirottatori. Ed a proposito delle prove del coinvolgimento del governo nell'addestramento dei dirottatori, Chomsky ha scritto quanto segue: "Nessun fatto è impossibile a priori. Così, possiamo supporre che quelli della Casa Bianca siano completamente pazzi – e, a mio parere, avrebbero dovuto esserlo davvero, per provare a mettere in atto qualcosa che aveva altissime probabilità di risolversi in un colossale fallimento e che, se per miracolo avesse funzionato, prima o poi si sarebbe saputo in giro, rischiando così tutti la condanna capitale. E' possibile, ma non probabile."

2) Cosa dire del documento noto come "Operazione Northwoods", firmato nel 1962 dai capi congiunti di stato maggiore, i generali Lemnitzer e Landsdale? Questi uomini, che avevano giurato solennemente di difendere la Costituzione, misero a punto un piano per creare un atto di falso terrorismo nemico (false flag), allo scopo di arrivare a una guerra contro Cuba. I loro piani proditori comprendevano questi punti:

– "Dei tentativi di dirottamento di arei civili e di navi potrebbero apparire il proseguimento di azioni di disturbo incoraggiate dal governo cubano."

– "Anche far esplodere delle bombe al plastico in posti accuratamente scelti, arrestare degli agenti cubani e divulgare dei documenti già pronti con le prove del coinvolgimento cubano sarebbe utile per indurre l'idea di un governo irresponsabile."

– "Potremmo affondare una nave nella baia di Guantanamo e incolpare Cuba... l'elenco delle vittime sui giornali americani provocherebbe un'ondata favorevole d'indignazione."

Questo documento è stato rinvenuto negli archivi nazionali ed è stato oggetto di articoli sui principali massmedia, per es. la ABC News e altri. C'è dunque la prova provata che il governo americano concepì dei piani che prevedevano l'attuazione di attacchi terroristici, la cui responsabilità doveva essere gettata sui nemici esterni. Ma Noam Chomsky non ritiene il piano Northwoods importante: "Il caso dell'Operazione Northwoods è solo un'altra ragione per rimanere scettici: non è vicino nel tempo, e d'altra parte non fu mai attuato. Inoltre, nella storia non c'è nulla che assomigli, anche solo lontanamente, a quello che fu ipotizzato. Ovviamente, ciò non dimostra che la tesi sia impossibile: ma, per definizione, non si avrà mai una tale dimostrazione. Solo se qualcuno riesce a raccogliere delle prove e a confutare gli argomenti relativi al perché essa sia straordinariamente improbabile, la faccenda meriterà una discussione più approfondita." Il ruolo di Chomsky come pricipale gatekeeper dell'11 settembre dimostra come egli stia distogliendo dalla verità i suoi seguaci di sinistra. Invece di affrontare a viso aperto i nudi fatti, egli sostiene che i colpevoli siano i 19 dirottatori e che al-Qaida è un reale pericolo terroristico. Quando lo si mette dinanzi alle prove documentali che i dirottatori-marionetta sono ancora vivi, egli risponde addirittura che non è vero. E per negare l'evidenza, tira di nuovo in ballo l'argomento emotivo del "non avrebbero mai potuto farlo". Chomsky sta dimostrando così molto peggio che semplice scetticismo logico, sta rivelando di essere attivamente impegnato nella disinformazione.

La conoscenza preventiva dei fatti dell'11 settembre

Non c'è solo la negazione, da parte di Chomsky, del coinvolgimento del governo negli attacchi criminali dell'11 settembre, ma anche la negazione che il governo fosse stato preventivamente messo a conoscenza degli attacchi. Da notare che questa posizione è ancora più debole rispetto al già pur moderato film di Michael Moore, "Fahrenheit 9-11", che almeno suggerisce implicitamente che ci fosse stata una conoscenza preventiva. La posizione di Chomsky è insostenibile. Per un uomo orgoglioso della propria cultura e della propria logica, il suo ostinato rifiuto di ammettere quanto è stato rivelato dai grandi mass media nazionali, lo rende per certi versi simile a chi nega l'olocausto: si possono mostrare foto, video, testimonianze, e prove materiali, ma l'onere dalla prova è impossibile. Lo stesso succede con Chomsky, che ignora le numerose ammissioni del governo di essere stato preventivamente informato, cosa ampiamente riscontrabile perfino nel rapporto-insabbiamento rilasciato dalla Commissione sull'11 settembre. Ecco cosa scrive Chomsky a riguardo del fatto che il governo era a conoscenza: "Ciò è ancor meno significativo. Ogni agenzia di intelligence è sommersa, ogni giorno, da una marea di informazioni la cui credibilità è quasi nulla. Retrospettivamente, uno può certo trovare degli elementi che significano qualcosa. Ma sul momento, è virtualmente impossibile. Con argomenti come questi, allora, possiamo provare che ieri qualcuno voleva far esplodere la Casa bianca."Ma se non erano stati informati della possibilità degli attacchi, allora perché quel mattino si stavano conducendo esercitazioni militari che simulavano aerei dirottati contro edifici di New York, Washington e in Virginia? Inoltre, la rete Echeleon della National Security Agency non avrebbe certo intercettato le comunicazioni. Ovviamente, Chomsky non ammette neppure l'esistenza della rete Echelon. Questo, nonostante l'aperta ammissione da parte della NSA (Agenzia Nazionale Americana per la Sicurezza) di essere in grado di controllare tutte le telefonate, le email e le comunicazioni satellitari con un software basato su parole chiave, che può identificare le frasi e far subito scattare l'intercettazione della comunicazione; e nonostante l'ammissione dell'esistenza delle relative basi a Fort Meade, con siti gemelli in Gran Bretagna, Australia, Canada, Nuova Zelanda e in altri luoghi ignoti. Gli studiosi dei servizi segreti di tutto il mondo sanno perfettamente che la rete Echelon della NSA ha raccolto i dialoghi per settimane nel periodo precedente gli attacchi. Di fatto, la NSA lo ha ammesso, dicendo che il 10 settembre i loro agenti intercettarono chiamate fatte dai dirottatori ma, ehm, non le tradussero se non dopo gli attacchi. Questo genere di ammissioni sono false piste, chiaramente predisposte per giustificare l'enorme mole di informazioni precedenti l'attacco a disposizione dei vertici dei servizi segreti.E cosa dire del Daily Briefing [documento top secret che viene dato ogni mattina al Presidente degli Stati Uniti; all'epoca dei fatti in questione era compito del Direttore della Cia, NdT] dato a Bush a fine agosto [2001] che affrontava la minaccia di aerei dirottati? Cosa dire di gruppi di intelligence come Able Danger e di agenti dell'Fbi come Robert Wright che misero in guardia rispetto a persone che si addestravano nelle scuole di volo? Cosa dire dell'indagine dell'agente dell'Fbi John O'Neill sui finanziamenti di al Qaeda, che venne insabbiata da Bush? Cosa dire dell'avvocato David Schippers che tentò disperatamente di avvertire Ashcroft degli imminenti attacchi? Perché la Cia stava dichiaratamente seguendo le tracce dei sospetti dirottatori dal 2000? Perché il FEMA [Federal Emergency Management Agency, una sorta di Protezione Civile che da qualche anno dipende dal Ministero della Sicurezza Nazionale, NdT] stava tenendo delle esercitazioni a Manhattan quella mattina, fuori dal World Trade Center 7? Perché i documenti del PNAC [Project for the New American Century, gruppo di intellettuali neoconservatori di cui fanno parte tra gli altri il Presidente Bush e altri membri del suo Governo, NdT] come per esempio "Ricostruire le Difese Americane" si auspicano degli attacchi tipo Pear Harbor?Questo è solo un assaggio della montagna di prove che dimostrano oltre ogni ragionevole dubbio che il governo Usa era a conoscenza degli attacchi. Ma Chomsky li deve negare, perché il suo ruolo è quello di depistare e distrarre prendendosela con il movimento per la verità sull'11/9.

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