martedì 24 giugno 2008

Alessandro Ghigi: "Gli italiani, razza superiore, non si debbono incrociare con le razze inferiori"

Nella "Premessa" del suo "Problemi Biologici della Razza e del Meticciato" (Zanichelli, Bologna, 1939), Alessandro Ghigi spiega di aver scritto l'opera per "illustrare le basi biologiche della politica voluta dal Regime Fascista nelle terre dell'Impero". Pur non avendo la pretesa di considerarsi "biologo delle razze umane", dice di aver "esaminato alcuni problemi della razza con spirito e cultura zoologica, applicando alle razze umane i concetti della genetica e della zoogeografia", poichè le "questioni biologiche riguardanti le razze animali in generale sono di competenza dello zoologo". Il lavoro è stato quindi in modo "precipuo" la sintesi di "conversazioni" che era stato invitato a tenere dall'"Istituto Nazionale di Cultura Fascista sui problemi della razza e sul razzismo".
Nella sezione "Razze umane e loro migrazioni" spiega (a modo suo) l'origine dei popoli europei: "attraverso le steppe e le foreste nordiche cavalcarono le orde dei nobili Aria che popolarono l'Europa settentrionale, donde puntarono costantemente verso il sud in cerca di sole e di caldo"
Nella parte dedicata agli "Italici", Ghigi scrive: "Sotto l'aspetto biologico, razziale e più precisamente sotto quello dell'integrità fisica della razza, la questione è stata affacciata dal Duce in numerosi discorsi, a cominciare dal 1917, ma è stata impostata come problema politico di primaria importanza colla conquista dell'Impero etiopico." Per spiegare che la specie umana è una sola, cita il caso dei "bastardi" di Rehoboth, frutto dell'"incrocio" di discendenti olandesi con donne ottentotte, le quali secondo Ghigi appartengono "ad una razza fra le più degradate psicologicamente": "l'olandese superiore e l'ottentotta inferiore". Poi dà per scontato che siano note "le qualità proprie di un piemontese o di un lombardo, in confronto a quelle che caratterizzano un calabrese o un siciliano: maggior tenacia, precisione e calma nel primo, maggiore vivacità di pensiero, prontezza ed ardimento nel secondo. Le une e le altre sono proprietà ereditarie che caratterizzano le due sottorazze; esse formano il patrimonio costituzionale di ciascuna popolazione; la loro mescolanza conduce ad una maggiore omogeneità psichica nella sottoraza derivata da quelle e crea la possibilità che nascano uomini dotati di più d'una di quelle proprietà che, raggiungendo la maggior e possibile intensità di grado, formano il genio. Il genio, infatti, non è che l'espressione delle migliori qualità psichiche, razziali ed ereditarie della stirpe, riunite in un uomo." E qual'è il sommo genio degli italiani ? Leggete un po': "E se il popolo italiano vibra di entusiasmo alla parola di Mussolini e pensa ciò che egli pensa e vuole ciò che egli vuole, questo accade perchè il duce nostro esalta in se stesso i più alti valori della stirpe e risveglia nell'animo e nel cuore degli italiani un'immediata corripsondenza di sentimenti, di fede e volontà."
Gli italiani denoterebbero, per Ghigi, "superiorità razziale, manifesta nella massa del popolo italiano, caratterizzato da una laboriosità impareggiabile, da sobrietà, da una capacità che pochi eguagliano". Perciò bisogna "proseguire nell'opera che tende a dare maggiore omogeneità alla razza".
Passando a discutere sugli "Etiopici", Ghigi scrive: "Gli italiani, che appartengono ad una razza superiore, sono oggi chiamati a colonizzare vasti territori dell'Impero etiopico ed a trovarsi di fronte a razze inferiori." "Il problema della convivenza degli italiani cogli etiopici, doveva dunque essere affrontato e risolto in blocco, nei suoi due soli elementi razziali antagonistici e la legislazione fascista ha stabilito che la razza italiana debba vivere e prosperare in Etiopia, accanto ed in collaborazione con le numerose razze di colore, ma senza mescolarsi etnicamente con queste".
Questo sito illustra la pubblicistica fascista improntata al razzismo entro cui si inserisce il pamphlet di Alessandro Ghigi.

1 commento:

DB ha detto...

Interessante questo blog. Lo inserisco tra i miei link. Da quello che ho letto, si evince come anche in questo frangente della "razza", il regime fascista italiano abbia dovuto cercare una sorta di legittimazione sul piano teorico, come era d'altra parte accaduto con l'operato di Gentile che aveva creato il background teorico al regime fascista dopo che questo era salito al potere, capovolgendo invece quello che era accaduto al nazismo tedesco, in cui il potere e le rivendicazioni erano basate sulle teorie del Mein Kampf hitleriano.