venerdì 10 luglio 2009

G8: stretta di mano massonica fra Gheddafi e Obama

Nel corso della cena di gala offerta ieri sera dal capo dello Stato Giorgio Napolitano è stata scattata una foto che farà il giro del mondo e che cambia il quadro dei rapporti tra Stati Uniti e Libia: il presidente americano Barack Obama che allunga, stringe e poggia anche la mano sinistra intorno a quella del leader libico Muammar Gheddafi.

Muammar Gheddafi, dal 1969 leader della Libia, si ritrova nelle più diverse e atipiche vicende, dalle forniture petrolifere all’acquisto di armi, dagli appoggi al terrorismo a quelli dell’eversione nera. Il tutto è antioccidentale e antiamericano. Eppure, stranamente, il colonnello è sempre trattato con benevolenza dei nostri governi, apparentemente per logica di esigenze energetiche. Facciamo un salto indietro nella storia quando il nostro era ancora studente all’accademia militare di Sandhurst , periodo durante il quale fu reclutato dalla setta massonica dei Sanussi di cui il re libico Idris era Gran Maestro. Questi Sanussi erano , e sono tutt’ora, uno degli strumenti di controllo usati dai servizi segreti britannici per controllare l’area meridionale del Mediterraneo. Durante il periodo fascista governatore della Libia venne nominato Giuseppe Volpi conte di Misurata, la cui politica venne poi portata avanti da Italo Balbo, Gran Maestro della massoneria che era una cosa sola con la polizia segreta fascista (Ovra), e che fu la Fenice dalle cui ceneri si generò la futura e famigerata Loggia P2. E intanto da queste “reti” nasce Gheddafi che si appoggiò, in Sicilia, al catanese Michele Papa che nel suo “centro” era il punto di incontro tra massoneria, componenti arabe e personaggi siciliani. Fonte

Una parte importante nella prossima agenda globale del NWO prevede che Gheddafi, eletto presidente quest’anno dell’Unione Africana, promuova la distruzione delle frontiere fra gli stati e della sovranità delle nazioni africane, per dare vita agli Stati Uniti d’Africa, dopo gli Stati Uniti d’America e l’Unione Europea. Fonte

Di Obama massone non si hanno le prove: né lui né la massoneria l’hanno mai ammesso (non sarebbe stato un buon viatico per la sua carriera di Presidente). Vi sono su internet, comunque notevoli indizi, come quelli che compaiono in questo video.



D'altra parte, in che modo attraverso i secoli gli uomini sono stati catapultati ai primi posti nelle loro carriere se non entrando nelle fila della Massoneria…

Il tipo di stretta di mano che si sono scambiati Obama e Gheddafi è comunque uno dei riti basilari con cui si salutano due massoni di alto rango.
Nella foto: locandina del ballo inaugurale tenuto dai massoni di Washington D.C. in onore del loro confratello Barack Hussein Obama per la sua elezione a Presidente degli Stati Uniti.

2 commenti:

noalgore ha detto...

A proposito di Giuseppe Volpi di Misurata
Giuseppe Volpi fu il più fascista degli industriali. Fu anche il patrocinatore e per anni il vero "patron" della Mostra del Cinema di Venezia. Nato a Venezia nel 1877, iniziò la carriera di finanziere in oriente come uomo di fiducia della Banca Commerciale. Fu uno dei primi a capire, in Italia, quali speculazioni e relativi guadagni era possibile ricavare da sistemi delle "società a catena" e delle holdings. Il suo gruppo principale fu la società elettrica SADE. Iscritto al partito fascista nel 1922, nello stesso anno venne nominato Senatore da Benito Mussolini. Dal 1921 al 1925 fu governatore della Tripolitania. Nel 1925 Mussolini lo chiamò a reggere il Ministero delle Finanze. Fu nominato da Mussolini "Conte di Misurata", sperduta località libica, celebre per alcuni raid punitivi del generale Graziani contro i sanussi di Mohamed al-Mahdi. Alla Triade costituita da Giuseppe Volpi di Misurata, Vittorio Cini e Achille Gaggia hanno fatto capo per anni le fila di un patrimonio smisuratao: SADE e consociate, Credito Industriale, Acqua Marcia, Adriatica di Navigazione, Italiana di Navigazione Interna, Acciaierie Ilva, Assicurazioni Generali, Finanziaria Sviluppo, CIGA ed altre. Questo impero era gestito alla maniera del feudalesimo.
(Fonte: Angiolo Silvio Ori, 1969 - Vicerè a Torino: il potere degli Agnelli. Edizioni Settedidenari, Bologna)

Occupazione italiana della Libia
Nel 1911 l'Italia attaccò Tripoli, dichiarando di voler liberare la Libia dall'occupazione ottomana. ma la popolazione libica non gradiva il cambio fra gli occupatori. Quindi seguirono rivolte contro gli italiania Tripoli, Misurata, Bengasi e Derna. Nel 1912 la Turchia accettò l'occupazione Italiana della Libia firmando il Trattato di Losanna. Entro il 1914 comunque, solo la Tripolitania era saldamente sotto il controllo italiano, mentre in Cirenaica e nel Fezzan l'occupazione era contrastata dai ribelli Sanussi, che venivano riforniti di armi dalla Turchia e dalla Germania. Nel 1921 fu nominato Giuseppe Volpi governatore della Tripolitania. L'anno successivo Mussolini annunciò la "riconquista della Libia" (nome che non veniva più usato dal tempo degli antichi Romani). Il Maresciallo Pietro Badoglio, che comandava le forze di occupazione sotto Volpi, iniziò una campagna di "pacificazione" punitiva. A Badoglio successe il generale Rodolfo Graziani. Graziani accettò la nomina di Mussolini a patto che gli fosse concesso di soffocare la resistenza in Libia adottando mezzi che andavano al di là delle leggi italiane ed internazionali. Mussolini accettò e Graziani intensificò l'oppressione. 100.000 persone furono deportate da Jebel Akhdar per impedire che prestassero soccorso ai ribelli. Furono rinchiuse in alcuni campi di concentramento a Suluq (a sud di Bengasi) e Al-Aghela (ad ovest di Ajdabiya), dove decine di migliaia morirono a causa delle squallide condizioni in cui erano tenuti. Praticamente metà della popolazione della Cirenaica fu annientata in battaglia o nei campi di concentramento (almeno 80.000 morti). Il massacro dell'intera popolazione di Al-Kufra in fuga fu l'oltraggio finale di una guerra spietata.
(Fonte: Doing Business With Libya By Jonathan Wallace, Bill Wilkinson)

"A Koufra durante tutta la notte si sentirono le grida delle donne che venivano violentate dai soldati italiani e dagli ascari eritrei. Il giorno dopo una vecchia mi disse che il generale Graziani aveva riunito gli abitanti davanti alla tomba di Mohamed Al Mahdi. Graziani strappò davanti a loro un Corano, gettando i pezzi delle pagine per terra, calpestandoli al grido "Che il vostro profeta beduino vi aiuti, se lo può !". Quindi Graziani fece tagliare tutte le palme dell'oasi, distruggere i pozzi e bruciare la biblioteca di Sayyid Ahmad. Il giorno seguente fece caricare in aereo gli ulema e molti vecchi, che vennero poi scaraventati fuori in volo e fatti precipitare nel vuoto."
(Fonte: Louis Aghetta: Gli italiani in Cirenaica

Matteo ha detto...

Vrrei conoscere meglio questa versione, potresti citarmi le fonti secondo cui Obama sarebbe un massone?