lunedì 22 marzo 2010

Oligarchia per popoli superflui: l'ingegneria sociale della decrescita infelice


OLIGARCHIA PER POPOLI SUPERFLUI: l’ingegneria sociale della decrescita infelice” di Marco Della Luna
Koiné Nuove Edizioni, Via della Grande Muraglia 95 - 00144 Roma

La rivoluzione del XXI Secolo è che i popoli sono divenuti superflui e che la loro gestione assomiglia sempre più all’allevamento del bestiame - questo è il Leitmotiv del presente saggio. La tecnologia e la finanza contemporanee, la riorganizzazione del potere politico-finanziario e tecnologico in centri sovrannazionali come nato, Fmi, Bce, onu etc., hanno reso superflui i popoli in quanto masse di produttori, consumatori, risparmiatori, combattenti, elettori legati a un territorio nazionale - gli stessi popoli che, fino a pochi anni fa, erano indispensabili alle singole oligarchie dominanti sui vari territori nazionali per preservare ed espandere il loro potere e le loro rendite. Le conseguenze di tale superfluità sono vaste e radicali, anche in relazione al problema climatico ed ecologico. Esse aprono la via a riforme costituzionali e a operazioni di ingegneria (e chirurgia) sociale senza precedenti, di eccezionale interesse anche pratico per le loro ricadute sulla qualità della vita e sulle prospettive economiche, e che l’autore documenta ed esamina approfonditamente. particolarmente, la recessione economica globale e le pratiche finanziarie e bancarie che la producono sono rivisitate come un possibile strumento, assieme ad altri, per avviare a soluzione i problemi ecologici del pianeta dipendenti dall’esaurimento delle materie prime e dall’inquinamento industriale e civile. ma anche come uno strumento per agevolare l’instaurazione di una struttura giuridica di governo globale e la sua accettazione, da parte delle nazioni, come unico mezzo per fronteggiare le grandi e incalzanti crisi globali, dal clima alle borse, dalla siccità alla fame. Nel superamento dei confini e degli Stati nazionali si nascondono però gravi minacce per la popolazione generale, per i diritti fondamentali e le forme democratiche. In questa ottica e proporzione, appaiono risibili gli spauracchi agitati oggi in Italia, dall’una e dall’altra parte, come minacce alla “democrazia”: comunismo, berlusconismo, magistratura politicizzata, magistratura controllata, questione della libertà di stampa, etc.

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